Il Compleanno Di Humbert
Chiunque apra questa pagina è obbligato a lasciare un commento.
E poche storie.
Ebbene sì, mi sono permesso di utilizzare UN INTERO post del mio blog per autocelebrarmi. Del resto io sono appena riuscito a superare il quarto di secolo, al contrario del Betamax. Ah Ah Ah. Se per caso è la prima volta che capitate qui, vi avviso subito che:
1) Questo non è un blog del tipo "tassista/barbiere/supereroe/De Lamentatione". Insomma, uno di quelli dove l'autore, ogni immancabile volta, ci dispensa critiche non richieste sulla società e ci propone soluzioni geniali, che soltanto a lui sarebbero potute venire in mente. E questo, che rimanga fra noi, non perchè egli sia davvero un genio, ma solo perchè non parla mai in modo confidenziale con nessuno, non fa parte della realtà che critica e nel profondo del suo Io è un disadattato sociopatico misantropo.
2) Questo non è un blog del tipo "tu non mi capisci e neanche potrai mai". Non è quindi, un blog dove i post sono costituiti da grovigli di pensieri e parole talmente oscuri (ma per educazione si dice intimi e personali) che nessuno, certe volte neanche l'autore, arriva mai al succo della faccenda. Da un certo punto di vista può essere una strategia, in quanto rimane addosso un certa curiosità. Al centoquarantasettesimo punto di sospensione, tuttavia, la curiosità si è trasformata in bisogno di uccidere e, per comodità, l'autore viene gettato nel mucchio dei disadattati sociopatici misantropi.
3) Questo non è un foto-blog. L'avvento della fotografia digitale, oltre a rovinare le mie passeggiate compulsive (vedi post precedente), ha anche prodotto una serie impressionante e magnifica di aspiranti fotografi che hanno completamente scordato il processo di elaborazione interiore. Nello stesso modo in cui non è più necessario pensare una fotografia prima di scattarla, siccome non esiste più lo spreco di rullino, ora non è più necessario valutare una fotografia prima di metterla in rete. Tutto questo, per carità, non è necessariamente un male. Le fotografie scartate a volte sono le migliori. Soprattutto quelle scartate da fotografi ipercritici con sè stessi. E dai, diciamolo, anche loro un po' disadattati sociopatici e misantropi, altrimenti non si spiega il perchè siano lì a fotografare cavi del telefono, piedi e rami secchi, invece di andare in quei posti dove la gente balla in modo scomposto e limona duro.
Per qualche incomprensibile motivo, nonostante io sia coinvolto in diverse e sgangherate bande musicali, questa non è una pagina dove pubblicizzo le mie cose, nè dove mi fingo giornalista per dare giudizi su dischi che non potrei mai giudicare, visto che in casa ho la discografia completa dei Led Zeppelin, diversi dischi metal e altre tonnellate di schifezze a cui sono comunque legato. Se dovete per forza classificare questo blog, vi chiedo soltanto il favore di non mettermi insieme ai disadattati, sociopatici e misantropi. Finirei di nuovo in pessima compagnia e molto probabilmente stuprato.
E ora fatemi gli auguri!
[ The Radio Plays: Glenn Miller - Moonlight Serenade ( 1939 )
1) Questo non è un blog del tipo "tassista/barbiere/supereroe/De Lamentatione". Insomma, uno di quelli dove l'autore, ogni immancabile volta, ci dispensa critiche non richieste sulla società e ci propone soluzioni geniali, che soltanto a lui sarebbero potute venire in mente. E questo, che rimanga fra noi, non perchè egli sia davvero un genio, ma solo perchè non parla mai in modo confidenziale con nessuno, non fa parte della realtà che critica e nel profondo del suo Io è un disadattato sociopatico misantropo.
2) Questo non è un blog del tipo "tu non mi capisci e neanche potrai mai". Non è quindi, un blog dove i post sono costituiti da grovigli di pensieri e parole talmente oscuri (ma per educazione si dice intimi e personali) che nessuno, certe volte neanche l'autore, arriva mai al succo della faccenda. Da un certo punto di vista può essere una strategia, in quanto rimane addosso un certa curiosità. Al centoquarantasettesimo punto di sospensione, tuttavia, la curiosità si è trasformata in bisogno di uccidere e, per comodità, l'autore viene gettato nel mucchio dei disadattati sociopatici misantropi.
3) Questo non è un foto-blog. L'avvento della fotografia digitale, oltre a rovinare le mie passeggiate compulsive (vedi post precedente), ha anche prodotto una serie impressionante e magnifica di aspiranti fotografi che hanno completamente scordato il processo di elaborazione interiore. Nello stesso modo in cui non è più necessario pensare una fotografia prima di scattarla, siccome non esiste più lo spreco di rullino, ora non è più necessario valutare una fotografia prima di metterla in rete. Tutto questo, per carità, non è necessariamente un male. Le fotografie scartate a volte sono le migliori. Soprattutto quelle scartate da fotografi ipercritici con sè stessi. E dai, diciamolo, anche loro un po' disadattati sociopatici e misantropi, altrimenti non si spiega il perchè siano lì a fotografare cavi del telefono, piedi e rami secchi, invece di andare in quei posti dove la gente balla in modo scomposto e limona duro.
Per qualche incomprensibile motivo, nonostante io sia coinvolto in diverse e sgangherate bande musicali, questa non è una pagina dove pubblicizzo le mie cose, nè dove mi fingo giornalista per dare giudizi su dischi che non potrei mai giudicare, visto che in casa ho la discografia completa dei Led Zeppelin, diversi dischi metal e altre tonnellate di schifezze a cui sono comunque legato. Se dovete per forza classificare questo blog, vi chiedo soltanto il favore di non mettermi insieme ai disadattati, sociopatici e misantropi. Finirei di nuovo in pessima compagnia e molto probabilmente stuprato.
E ora fatemi gli auguri!
[ The Radio Plays: Glenn Miller - Moonlight Serenade ( 1939 )