The Tilbury Incident #1
Nonostante il titolo di questo post riecheggi quello di un disco di cover dei Guns 'n Roses, questa è una storia che non fa per niente ridere. Ho aspettato qualche mese, perchè i ricordi si attutissero un poco e, con loro, l'inevitabile enfasi.
Era il penultimo giorno del mio tirocinio in Essex, Inghilterra del Sud, campagna industriale di Londra e regione, secondo le stesse parole del mio mentore psichiatra, di estremo degrado culturale, economico e sociale. L'Essex Man medio viene descritto come una specie di energumeno semianalfabeta, che adora vivere nei pub e riesce in qualche modo, tramite piccoli furti e approfittando delle pensioni di invalidità o disoccupazione, a lavorare il meno possibile. L'Essex Girl, espressione la cui fisionomia sociale è ben descritta da wikipedia, dopo il contatto con diversi Essex Men si trasforma, come ovvio, nella Essex Woman, ragazza madre lasciata in genere da sola con i figli (avuti da mariti diversi) e che si stringe in piccole comunità di Essex Women che si stringono e si aiutano l'una con l'altra, oltre a bere alcolici in quantità industriali. Ovviamente, a questo punto qualcuno mi bacchetterebbe dicendo che sto generalizzando e che sicuramente non tutto l'Essex è così. E' vero. Però vi invito a farci un giro e, soprattutto, vi sfido a partire con l'idea di comprarvi un classico della letteratura (cercavo semplicemente Cuore di Tenebra in lingua originale) e ritornare indietro con il libro che avevate in mente, dopo aver girato tutta la regione. Io, per la disperazione, alla fine mi sono comprato un cheeseburger.
La mattina di quel giorno di Agosto, mi sveglio alle 6.30, nel mio vecchio maniero sperduto nel mezzo della campagna, prendo una serie innumerevole di lentissimi autobus e verso le 9 arrivo finalmente nella piccola e deliziosa Grays, dove ad accogliermi il cielo è nero e carico di pioggia, per strada non c'è nessuno tranne qualche truce e incappucciato ventenne sullo skate e il mio locale preferito, il Greasy Spoon (il cucchiaio unto) ha appena finito di servire le sue favolose colazioni dove viene fritto anche il vassoio, trasformando l'aria già appesantita dal carbone in un definitivo odore di mensa dei ferrovieri.
Il giorno prima, uno degli assistenti sociali della struttura dove lavoravo, un tale di nome Roger che poteva vantare una somiglianza spaventosa con Morgan Freeman, ma alto come il ministro Brunetta, mi aveva chiesto se volevo accompagnare lui e il dottore a cui ero stato assegnato in una visita domiciliare. Il nome della donna da visitare era Margareth e le persone della struttura erano preoccupate, perchè già due settimane prima non si era presentata ad un appuntamento per il rinnovo della terapia psichiatrica. Io accetto volentieri, considerato che rifiutare avrebbe significato rimanere a casa tutto il giorno, nel vecchio maniero sperduto nel mezzo della campagna.
Verso le 9.30 di quella mattina salgo sulla macchina di Roger e ci dirigiamo verso la confinante Tilbury, luogo di residenza della signora Margareth. Sulla strada, capisco lentamente che, se Grays era solo l'anticamera dell'inferno, ci stiamo definitivamente muovendo verso uno dei suoi angoli più tetri. Tilbury è un porto industriale, dominato da gigantesche gru meccaniche che tanti anni fa dovevano avere un colore sgargiante, enormi braccia arrugginite su un reticolo di piccole strade sporche, buie e maleodoranti. Le poche persone sui marciapiedi guardano in basso e alzano gli occhi solo per un'occhiata furtiva, rapida come una coltellata. Il colore del cielo di certo non aiuta l'umore, ma fornisce una cornice adeguata e perfetta per il nostro arrivo. Ci sono molti posti malinconici in Inghilterra, ma quella mattina è la prima volta in cui mi sento un po' a disagio. Roger, intanto, mi descrive il caso della signora Margareth, che abita da sola in una piccola via di questo piccolo incubo e che soffre di una sindrome delirante e francamente paranoide. A causa di tale disturbo, esce molto raramente di casa, non le piace rispondere al telefono e tiene spesso le tapparelle abbassate. Roger mi racconta che è già successo, in passato, che la signora non si presentasse per la terapia ed è anche capitato di dover fare irruzione in casa sua con la polizia, per cui mi prepara sia all'evenienza di un'ulteriore irruzione, sia al fatto che l'interno della casa non sarebbe certamente stato quello della reggia di Robbie Williams. Ringrazio di non aver fatto colazione al Greasy Spoon, mi affondo un po' nel sedile e guardo il colore del mare di Tilbury, tavola immobile e incolore totalmente fusa col cielo, che si rifiuta di mandarci la pioggia, penso, solo per tenerci ancora in sospeso.
the radio plays: (una gloriosa band dell'Essex, appunto)
Depeche Mode - Waiting For The Night (Violator, 1990)
1 Commenti:
Davvero un bel post (stavo per scrivere un bel racconto, poi un bel resoconto, poi una bella pagina di diario, ma in effetti è un post!).
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