Il Buono, il Brutto e il Humbert
Siamo arrivati in piazza Duomo verso le 8.
Il palco sembrava un grosso panettone metallico, la gente iniziava ad accalcarsi e la varietà era tale che per un attimo abbiamo pensato di trovarci al concerto dei Negramaro, o qualcosa di simile. La pioggia cadeva a tratti, per fortuna avevo il cappuccio. Io e Teo ci siamo piazzati in posizione centrale, non molto distanti dal panettone. Davanti a noi c'era un vecchietto che assomigliava spaventosamente a uno dei cattivi di Star Wars. Dietro, invece, una coppia di ragazzi. Lei mangiava i fiocchi di latte dell'In's Market (guarda le combinazioni).
Poco prima del concerto dietro di noi si piazzano anche tre ragazzi del sud che saranno una continua risorsa di gags volontarie e involontarie. Alle 8 e mezza iniziano a salire gli orchestrali. Sono tantissimi. In quel momento mi viene in mente uno dei qualsiasi commenti su un concerto dei Sigur Ros (commenti generici del tipo "sono giganti") e mi rendo conto che Morricone è una rock star anche lui. Non mi smentirà alla fine, quando farà finta di uscire per il bis. Contemporaneamente, guardandomi intorno, guardando il palco e leggendo i nomi altisonanti degli sponsor, capisco che Morricone non suonerà nulla da "Una lucertola con la pelle di donna" nè da "Le Serpent", nè da "Le foto proibite di una signora per bene". Mantengo comunque qualche speranza in "Metti una sera a cena", speranza che verrà esaudita con conseguente atmosfera stile Maurizio Costanzo Show in tutta la piazza e camerieri immaginari che gironzolano per il pubblico servendo vermouth bianco (sapevate che in alte dosi è allucinogeno? Quel furbone di Ennio sicuramente. ).
Poco prima dell'ìnizio, il tizio dietro al mixer inizia evidentemente a bestemmiare. Ci deve essere qualche tipo di problema tecnico, forse semplicemente un cavo o un canale del mixer partito per qualche isola tropicale. Intanto i mille orchestrali rimangono lì, a congelare. Sembrano una quantità abnorme di nipotini che aspettano invano il nonno davanti al caminetto spento. Teo scorge il bassista, tranquillamente uscito dai New Trolls o simili, munito di papalina. La pianista, invece, è più bionda di Gwen Stefani sulla copertina dell'ultimo disco. Il silenzio viene rotto solo per un attimo da una specie di presentatrice che parla esattamente come Kay Rush (ex-Kay Sandvick) e conferma il problemino tecnico. Ogni tanto veniamo assaltati da volumi molestissimi di tastiera. Evviva.
Quando tutto si risolve sono circa le 9. Quella sagoma dell'Ennio sale sul palco con una sciarpa rossa, forse perchè è quasi Natale. L'inizio è lento, da camera. Il concerto prosegue senza grossi scossoni, fino a quando partono i grandi temi dai western di Sergio Leone. L'atmosfera diventa surreale: piove, la gente accalcata sotto le luci natalizie, ma da un momento all'altro ti aspetti che Clint Eastwood passi a cavallo sparando a tutti quanti. Nell'apice de "Il buono, il brutto e il cattivo" una cantante giovanissima ci lascia tutti a bocca aperta e alla fine uno dal pubblico urla "LO VOGLIAMO COME INNO NAZIONALE! BASTA FRATELLI D'ITALIA!". Nessuno ha il coraggio di dargli contro. Nel frattempo i nostri vicini hanno già snocciolato perle come "Ennio e le storie tese" oppure "...Aspetta...questa l'ho già sentita.....ah si, è' la pubblicità dell'8 per Mille. ".
Tempo di un bis in cui Clint Eastwood passa per massacrare quelli rimasti in vita per miracolo e poi si fugge al coperto della galleria, prima di tornare a casa fischiettando come dei cowboys. Che dire, Morricone mi avrà anche negato lo spaghetti funk, ma non mi posso lamentare. Tornando a casa ho pure mangiato un hamburger.
1) Quello che vedevo io
2) Quello che ho sentito nel mio più profondo Io
3) Il Krauti-Western imperdibile
1) Quello che vedevo io
2) Quello che ho sentito nel mio più profondo Io
3) Il Krauti-Western imperdibile
[ The Radio Plays: Ennio Morricone - La Lucertola ( Una Lucertola Con La Pelle Di Donna OST, 1971)
3 Commenti:
Meraviglioso, davvero da oscar. oggi sono l'ultima nota di quel crescendo-e sono anche a pavia..
Cazzo che figata!!!
In realtà tutti pensiamo che il vero Oscar debba essere consegnato al profondo del tuo Io mentre canta.
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