Combustibili per aeromobili
Mi era sfuggito, fino a ieri sera, il continuo passaggio degli aerei sopra la mia casa malandata. Complice l'ondata di caldo improvviso, ieri sera, ritornato da Dorno, ho organizzato una specie di aula studio improvvisata sul mio balcone. Si sta bene e c'è un gran silenzio, le luci degli aerei che passano in questo momento mi ricordano solamente quanti microbi si spostano quotidianamente da un continente all'altro, ma questo è un problema mio e presto gli aerei torneranno ad essere semplici ammassi di ricordi in movimento, come li ho sempre considerati.
E' difficile descrivervi il mio balcone, ma ci proverò.
Il mio balcone si affaccia su un cortile, in modo molto simile a 'La finestra sul cortile', ma senza Grace Kelly. In realtà la visuale negli altri appartamenti è molto limitata, o forse semplicemente lo è la mia curiosità. Sul mio balcone si può trovare una grandissima quantità di oggetti.
1) La Scala.
La nostra scala è macchiata di vernice bianca, dopo che Nicola la usò per dipingere camera sua. E' ormai nella storia il faccia a faccia di Nicola con il nostro padrone di casa. Nicola aveva ridipinto la sua stanza, a spese sue, usando La Scala. Il padrone di casa, entrando nella stanza appena imbiancata, invece di gioire per il rinnovato igiene aveva obiettato a Nicola: 'Ma insomma, hai sporcato tutta la scala'. Nicola ha aspettato che il padrone di casa uscisse e poi ha commentato: 'E' un imbecille'. La Scala aspetta qui, paziente, di essere usata per sostituire la lampadina del bagno, bruciata da novembre.
2) I secchi di vernice
Sono ancora qui da quando Nicola ha imbiancato la stanza, 3 anni fa. Ci sono ancora dentro i pennelli, incastonati nella vernice bianca secca. Chi riuscirà ad estrarli diventerà Re d'Inghilterra
3) Il mobiletto bianco
Il mobiletto bianco, quando sono arrivato in questa casa, era in cucina, in una posizione tale che non si riusciva ad aprire la porta. Poi è stato spostato in ingresso. Adesso è sul balcone. Il prossimo passo sarà lanciarlo sui bambini che giocano rumorosamente nel cortile. Il contenuto del quarto cassetto è tuttora un mistero.
4) Il barbecue
Il nostro barbecue è costato 20 euro nel nostro discount di fiducia (vedi qualche post più in su). L'abbiamo usato solo una volta, l'estate scorsa, causando una rivoluzione nell'intero condominio. Da allora è rimasto sul balcone. Per mesi sono rimaste, al suo interno, la carbonella inutilizzata e le cicche delle sigarette spente durante la festa. Un giorno, mia madre è venuta a Pavia e l'ha pulito, pensando di fare cosa buona e giusta. In realtà, rimuovendo carbonella e cicche, ha esposto il barbecue alla forza delle intemperie e ora il nostro barbecue è un terreno di coltura per il clostridio del tetano.
5) Il divano
Una dei grandi pregi di questa casa è di essere piena di oggetti lasciati da inquilini precedenti, talvolta esattamente nella stessa posizione con la quale erano stati originariamente adagiati. Ad esempio, il contributo di Bigui a questa casa consiste in un forno a microonde, un eskimo e un televisore. Il televisore, a sua volta, adesso è a casa di Ema, ma questa è un'altra storia.
Il divano è stato portato da Nicola non mi ricordo per quale motivo. Secondo il moto migratorio costante degli oggetti che non riusciamo a collocare in casa nostra, è finito sul terrazzo. A differenza del barbecue, essendo un divano piuttosto interessante, è stato ricoperto da un lenzuolo.
6) La poltrona
Avete mai visto un divano senza una poltrona? No, appunto. La poltrona è grigia e rosa ed è sempre stata, storicamente, nella nostra cucina. E' stata progressivamente sfondata dallo studio di tutti i miei esami di un certo spessore. Non ha resistito al colpo di grazia di Neurologia e da allora in cucina sfavilla una nuova poltroncina rossa Ikea, mentre questo vecchio rudere campeggia sul terrazzo in attesa di essere gettato (...). La poltrona è il posto da cui sto scrivendo in questo momento, grazie al miracolo delle tecnologie wireless e per colpa del caldo infernale.
7) L'armadio
L'armadio ha un'origine oscura. Quando entrai in casa la prima volta, lo trovai in camera mia, appoggiato per terra tipo cassapanca. Quando chiesi spiegazioni, mi fu detto: 'lo usavano come comodino'. Però. Come avrete già capito, è finito immediatamente sul balcone. Negli anni, sopra l'armadio ho collezionato i miei esperimenti di scienze. Il più longevo è un gigante barattolo di peperoni sottaceto, pagato solo 3 euro nel negozietto scassato della stazione, che ho deliberatamente aperto e lasciato all'aria, ormai da qualche anno. Voglio verificare se può nascere la vita dai peperoni sottaceto, che male c'è. Nel frattempo i peperoni sono diventati grigiastri e mi fanno un po' tenerezza.
8) Altri oggetti temporanei: sul balcone vengono, per brevi periodi di tempo, messi altri oggetti più comuni, come gli stendini della biancheria, i posaceneri pieni che nessuno svuota, le arme chimiche a forma di calzatura, i sacchi della spazzatura a cui siamo particolarmente affezionati, le persone che hanno bisogno di privacy per parlare al telefono.
Tutto quello che vi ho raccontato è vero e se volete, potete venire a verificarlo con i vostri occhi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia, prima di accedere al mio balcone, di fare la vaccinazione anti-malarica. Voglio molto bene al mio balcone, quando andrò via da questa casa sarà la cosa che mi mancherà di più.
PS Oggi pomeriggio, qualche disperato, nell'appartamento di fronte al mio, ascoltava ad un volume inumano l'ultimo successo di Povia. Giunti circa a metà canzone, mio fratello è venuto in cucina e con aria sofferente mi ha chiesto: 'Gli sparo?'. Io ho annuito e l'ho seguito. Dalla nostra finestra abbiamo sparato, mirando alla finestra aperta del disperato, una raffica di pallini col fucile ad aria compressa. La musica si è interrotta, il tizio è uscito sul terrazzo, poi ha ricominciato il penoso ascolto, ma a volume più basso. E' così che va gestito il vicinato, di questi tempi.
1 Commenti:
ahahahahah!
per fortuna non siete ancora arrivati ai livelli dei tempi d'oro di Schiavi & Mene, quando raccattavano i mobili abbandonati vicino ai bidoni dell'immondizia e li sistemavano in casa.
Ma lo so: e' solo questione di tempo, caro il mio dottore...
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